Il progetto

Scuole, residenze e hotel: come cambia un'area industriale

Giubiasco: entro 15 anni le Ferriere Cattaneo verranno riconvertite in due zone, la prima artigianale e commerciale e l’altra per appartamenti – Spazio anche ad un albergo, a contenuti congressuali e ad istituti nonché a due esercizi pubblici, negozi ed uffici – Investimento di almeno 200 milioni
Parte del comparto che cambierà volto entro il 2040. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
14.03.2024 06:00

Non c’è solo il quartiere che sorgerà al posto delle Officine FFS nella Bellinzona del futuro. I 46 mila metri quadrati occupati dagli anni Trenta del secolo scorso dalle Ferriere Cattaneo a Giubiasco verranno riconvertiti e riqualificati dando spazio a contenuti misti residenziali, lavorativi, formativi di grado secondario e terziario, alberghieri, congressuali, artigianali, commerciali (per un massimo del 20% della Superficie utile lorda) ed industriali nonché per lo svago ad uso pubblico. Entro 15 anni e dopo un investimento privato di almeno 200 milioni di franchi si trasformerà in uno dei cinque poli di sviluppo multifunzionali previsti dal Programma d’azione comunale. Verranno creati centinaia di posti di lavoro.

Negli scorsi anni ne abbiamo riferito a più riprese; ci torniamo perché fino al 26 aprile (gli interessati possono presentare osservazioni o proposte al Municipio, sulla base delle quali verrà poi elaborato il messaggio da sottoporre al Legislativo) è in pubblicazione la variante di Piano regolatore. Quasi 130 pagine di rapporti e documentazione che abbiamo sfogliato per voi.

Una torre quale benvenuto?

Cominciamo a collocare l’area. Si trova in zona centrale, poco distante dalla stazione FFS del Borgo e dall’ospedale regionale del Sopraceneri che verrà edificato alla Saleggina e con il quale nasceranno delle sinergie, con impieghi legati ad esempio al campo delle cure mediche e infermieristiche. La progettazione sarà curata dallo studio Durisch-Nolli Architetti di Massagno (l’idea partorita dagli specialisti ha preso il nome di «Urbandipity»), mentre l’iniziativa è coordinata dalle stesse Ferriere Cattaneo e dalla Alfred Müller SA. Due le zone distinte che verranno ricavate: la prima a carattere artigianale e commerciale e con spazi multiuso e per eventi e/o congressi (rivalorizzando la vecchia forgia), l’altra invece accoglierà appartamenti di «alta qualità» (verso viale 1814, che cambierà aspetto) e superfici verdi. La realizzazione della parte residenziale è vincolata al suo concreto utilizzo.

Cosa significa? Si potrà passare alla fase successiva «solo quando gli edifici di quella precedente saranno stati riempiti in buona misura, in modo da assicurare la coerenza urbanistica e l’armonia del nuovo quartiere con lo sviluppo del resto della Città». Non è una novità: lo stesso accadrà nell’innovativa «cittadella» che vedrà la luce al posto dell’Officina. La porta d’entrata sarà uno stabile importante rivolto verso il Parco fluviale; nel Piano d’indirizzo si parla, a mo’ d’esempio, di una torre alta 11 metri. Vedremo.

La villa e i suoi giardini

Concentriamoci ora sul rapporto finale relativo al mandato di studio in parallelo, il cui committente è la Alfred Müller. Il comparto urbano sarà «un insieme di edifici diversi con usi diversi, spazio pubblico aperto e spazio verde, con l’obiettivo di ottenere un’alta qualità di vita. Sono anche previsti spazi per eventi e incontri per cui dovrebbero essere progettate zone più tranquille e altre pubbliche più vivaci», si legge a pagina 10. I terreni interessati sono solamente due; il primo di 43.707 metri quadrati (occupato dalle Ferriere, attualmente in zona industriale: l’azienda sta cercando delle alternative nella regione), il secondo di 2.802 confinante a nord-est (in zona artigianale).

Nessuno degli stabili della ditta è stato catalogato quale monumento da conservare e/o di valore storico. Tuttavia si è deciso di salvaguardare la Villa Cattaneo con i suoi giardini e la monumentale siepe (già abitazione del fondatore) e, soprattutto, l’ex forgia (si tratta di quasi 2.000 metri quadri), risalente all’inizio del 1900: «Il volume ad un piano a tutta altezza è posizionato parallelamente ai binari. Presenta quattro campate modulari coperte da un particolare tetto a due falde con interposti a metà dei lucernari a nastro, a tutta lunghezza, che girano su tutti e quattro i lati». Il sogno è quello di poter costruire, lì, una «Kongresshaus». La location dovrebbe poter ospitare eventi o manifestazioni di diverso tipo e dimensione, «ragione per cui è necessario considerare che l’edificio presenti la massima flessibilità e sia modulabile» e dotato di infrastrutture come foyer, catering, backstage, eccetera. Simbolicamente sarà il punto d’arrivo da sud.

Cinque tappe distinte

Il progetto, denominato «Ferriere+», si caratterizza per cinque tappe indipendenti ognuna della quali terrà in considerazione gli aspetti relativi agli spazi comuni, d’incontro e di svago così come quello dei parcheggi (in particolare sotterranei) e le rampe di accesso. Un «insediamento bifronte» con la formazione di un «indirizzo principale (’Adresse’) fisso a sud, con Piazza Forgia, e un indirizzo principale ‘Adresse’ a nord» collegati da Corso Ferriere che «si potrebbe spingere fino alla stazione di Giubiasco». Sul lato nord porterà alla forgia ed al Centro Galleria e su quello sud all’hotel, a Villa Cattaneo e alle residenze.

Con tanto di corti

Appunto. La zona mista residenziale, con tanto di corti, prevede appartamenti da 1,5 (35-45 metri quadrati) a 5,5 locali (120-130 metri quadri). Gli spazi commerciali ed amministrativi sorgeranno sia in quest’area (al pianterreno) sia in quella artigianale-commerciale di densità elevata. Senza dimenticare l’albergo che dovrà essere ibrido, ossia adatto «sia ai turisti sia agli ospiti in viaggio d’affari. Si prevede quindi una struttura che possa offrire, oltre alle classiche camere ammobiliate per soddisfare le esigenze degli ospiti che soggiornano per brevi periodi, anche camere più grandi/micro-appartamenti con angolo cottura e zone soggiorno in comune» per chi si fermerà più a lungo. Arricchiranno il comparto un ristorante ed un bar-bistrot nonché negozi, strutture per il tempo libero ed aree verdi, come la «cinta ecologica» che delimiterà il lato lungo verso la ferrovia. «In questo modo sarà possibile generare un valore aggiunto capace di favorire l’insediamento di aziende emergenti», si precisa.

Le piazze ed il parco

La zona artigianale e commerciale delle Ferriere Cattaneo (ArCo-Fe) e quella residenziale intensiva del comparto (Ri-Fe, contraddistinta da tre aree edificabili, due a sud e l’altra a nord, che verranno costruite a tappe) sottostanno all’allestimento di un Piano di quartiere (PQ) che si baserà su un concorso o su un mandato di studio in parallelo. Lo sviluppo della superficie di 46.000 metri quadrati prevede una fascia artigianale-amministrativa lungo i binari come barriera fonica e un comparto residenziale.

Con il PQ saranno più chiari anche gli spazi privati aperti al pubblico: due piazze, un parco in corrispondenza della Villa Cattaneo (che accoglierà contenuti pubblici) e un viale alberato, entrambi centrali. Pochi posteggi (e perlopiù sotterranei). Altezza minima degli edifici pari a 13 metri, massima di 16,5 (con possibilità di arrivare a 20).

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