Addio al foyer per migranti minorenni

A Cresciano non sorgerà nessun foyer per migranti minorenni non accompagnati. La struttura è tornata ad essere utilizzata come ostello, così come lo era sino al 31 maggio 2023 quando era gestita da altre persone. La figlia della proprietaria dello stabile ha riaperto a metà luglio e finora la rispondenza è buona. «Ho deciso di lanciarmi in questa avventura non certo a tempo determinato. Pertanto il progetto portato avanti dal Cantone in collaborazione con la Croce Rossa non è più attuale», ci ha spiegato ieri. La conferma giunge al Corriere del Ticino anche dal sindaco di Riviera Cristiano Triulzi - che si limita ad osservare che è stata «ripristinata l’attività precedente» - e da parte dell’associazione per bocca del suo nuovo responsabile della comunicazione Enrico Carpani nonché dall’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati. Il possibile insediamento del centro (che avrebbe dovuto accogliere una ventina fra ragazzi e bambini richiedenti l’asilo) aveva diviso il quartiere.
È calato il sipario
Due raccolte firme, una all’indirizzo del Municipio (aveva raccolto 287 sottoscrizioni) e l’altra destinata al Consiglio di Stato. Altrettante opposizioni contro la domanda di costruzione. Poi i ricorsi al Governo avversi al rilascio della licenza edilizia da parte dell’Esecutivo. Ed infine la censura interposta a fine 2024 al Tribunale cantonale amministrativo dai confinanti, ma non dal gruppo di cittadini riunitosi nel gruppo «Diamo un futuro all’ostello di Cresciano» che aveva appunto lanciato le petizioni. La decisione di abbandonare il progetto da parte del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) fa dunque calare il sipario su una vicenda della quale si parlava, appunto, dalla primavera 2023.
Contingenze e prospettive
La richiesta al Municipio era giunta direttamente dall’Ufficio cantonale dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati. I funzionari avevano in seguito illustrato al consesso i contenuti del progetto. L’Esecutivo guidato allora dal sindaco Alberto Pellanda aveva preso atto della novità alla luce della necessità contingente in quel periodo, ossia della forte pressione migratoria e dell’aumento dei richiedenti l’asilo attribuiti dalla Confederazione ai cantoni. Il DSS aveva pertanto individuato nell’ostello di Cresciano lo spazio ideale per dare un tetto a 15-20 ospiti fino ai 20 anni. La struttura avrebbe dovuto essere gestita dalla Croce Rossa su mandato del Cantone. L’edificio, rinnovato e situato nella zona conosciuta soprattutto per il bouldering ed il canyoning, dispone di camere da 2, 3, 4 e 6 letti. Ed ora è tornato alla sua vocazione originaria, come detto, da meno di tre mesi.