Il caso

Hotel e centro benessere? Ormai ci siamo

Rilancio di San Bernardino: si è entrati nella fase decisiva per il complesso da almeno 400 posti letto che sarà impreziosito da spazi adibiti a bagni curativi aperti al pubblico - La licenza edilizia entro metà 2026 - Intanto c’è il sì del Legislativo alle nuove abitazioni primarie nel nucleo
Paesaggio bucolico. © San Bernardino Swiss Alps
Alan Del Don
14.11.2025 06:00

Sono due importanti cantieri che si intersecano con, sullo sfondo, un unico e grande obiettivo: il rilancio da 300-500 milioni di franchi di San Bernardino. Dal Consiglio comunale di Mesocco, negli scorsi giorni, come appreso dal Corriere del Ticino, è giunto un altro chiaro segnale di quanto la politica dell’ente locale altomesolcinese si stia adoperando - da un lustro a questa parte - per garantire un futuro roseo alla nota località turistica. Il plenum ha dato via libera al credito di 270 mila franchi per l’elaborazione del progetto definitivo relativo alle nuove abitazioni primarie che verranno realizzate ad est della chiesa Rotonda, poco dopo l’entrata del paese.

E questo perché due fondi comunali in zona «Acufòrta» (sopra l’edificio religioso) - per complessivi 14.500 metri quadrati ed un valore di 4,5 milioni di franchi - sono stati ceduti alla famiglia Artioli per l’edificazione di una struttura alberghiera con centro benessere aperto al pubblico. Una decisione approvata a larghissima maggioranza (75,5% di sì) dalla popolazione il 18 giugno 2023.

Specialisti retici e di Berna

La collaborazione pubblico-privato, pertanto, prosegue a spron battuto. L’orizzonte è il 2032, anno in cui si vedrà finalmente il volto moderno ed innovativo di San Bernardino. Prima di arrivare a quel punto, in ogni modo, c’è ancora tanto da fare. E bisognerà passare da un’altra votazione: alle urne i cittadini dovranno esprimersi, nei prossimi anni, sulla richiesta di credito per la costruzione delle abitazioni comunali primarie sui sedimi acquistati dalla Fondazione comunità cattolica romana dei santi Pietro e Paolo.

Il cielo è veramente... Blu

Il progetto scelto - denominato «Blu» - è stato curato dagli studi Cereghetti & Bruni architetti di Mesocco, Raphael Zuber Architekt di Coira e Maurus Schifferli Landschaftsarchitekten di Berna. Verrà realizzato un complesso che si svilupperà su sei livelli (di cui due interrati: uno per l’autorimessa e l’altro per le cantine e gli spazi secondari). «Al pianterreno si presentano gli accessi principali all’edificio, tre appartamenti di 3,5 locali, uno da 2,5, gli spazi del custode e i depositi per sci e biciclette. Ai piani superiori si trovano tre unità da 2,5 locali, altrettante da 3,5 locali e sei unità da 4,5 locali, per un totale di 16 appartamenti», puntualizza il Municipio.

Concessa la proroga

Parallelamente, l’abbiamo detto, la San Bernardino Swiss Alps SA dell’imprenditore Stefano Artioli sta portando avanti il «Rinascimento» della frazione di Mesocco. La società anonima sta allestendo il progetto per l’edificazione del comparto «Acufòrta». Come previsto dal contratto, è stata chiesta una proroga di due anni, concessa dall’Esecutivo. Il diritto di compera, infatti, è valido fino al 31 dicembre prossimo. Secondo gli accordi presi il Comune dovrà lasciare liberi gli stabili presenti su quella superficie entro sei mesi dalla crescita in giudicato della licenza edilizia. Stando alla tabella di marcia della Swiss Alps, l’hotel e gli appartamenti collegati nonché il resort con le attività concernenti la rigenerazione ed il benessere verranno costruiti tra il 2028 ed il 2030.

Tempistiche sotto la lente

«Prestando la necessaria attenzione allo scadenziario che si profila (probabile licenza edilizia per ‘Acufòrta’ entro metà 2026, escludendo eventuali opposizioni o procedure di ricorso) il Comune potrebbe essere costretto a lasciare libero il terreno in questione con demolizione degli attuali appartamenti entro la fine del prossimo anno (dove ci sono, per intenderci, i garage e l’ex Ca del Cantón; n.d.r.). Pur non potendo garantire una concomitanza tra agibilità delle nuove abitazioni e demolizione delle case comunali, si tratta ora di portare avanti con celerità il progetto di nuove unità abitative per poter ottenere la licenza edilizia e programmarne l’edificazione», si sottolinea.

Mille metri quadrati di relax

Il progetto della famiglia Artioli dovrà disporre di almeno 400 posti letto, di cui la metà in albergo. E poi spazi adibiti a bagni curativi, Spa e benessere nella misura minima di mille metri quadrati (esclusi i locali per i servizi igienici, le docce e gli spogliatoi). Fra gli altri obblighi della Swiss Alps, inseriti nel diritto di compera, figurano il restyling e/o la riattivazione delle attuali strutture alberghiere (Casa Pregassona, Ravizza, Brocco & Posta, Suisse, Central, e-room, complesso Pian Cales) ed il rilancio degli impianti di Confin.

Orizzonte 2032

La «roadmap» messa nero su bianco dalla San Bernardino Swiss Alps SA prevede la valorizzazione della destinazione in quattro distinte fasi. La prima, iniziata nel 2023 e che terminerà quest’anno, prevede la riattivazione del centro paese, la manutenzione degli impianti di Confin e la gestione di quelli di Pian Cales. Dal 2026 al 2028 verrà rivitalizzata la zona «Albarella» (appartamenti ed aree glamping e camper), mentre tra il 2028 ed il 2030 ci si concentrerà sul comparto «Acufòrta» (come vi abbiamo illustrato sopra). Infine, tra il 2030 ed il 2032, focus sulle aree «Mutti» e «Fracch» (sport e Après-ski).

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