Dopo il disastro

Mesolcina, continua il lavoro sulle carte dei pericoli

Sotto la lente degli specialisti ci sono 96 riali e il fiume Moesa — Dovrebbero aumentare le zone a pericolo medio-basso (blu e gialle) ma non quelle rosse nelle aree abitate
© KEYSTONE/MICHAEL BUHOLZER
Red. BellinzonaeAts
19.08.2025 11:45

Sta procedendo senza sosta il lavoro di rielaborazione delle carte dei pericoli in Mesolcina, in particolare quelle che riguardano 96 riali e il fiume Moesa da Mesocco a San Vittore, a seguito della tragica alluvione che lo scorso anno ha colpito la regione. Ed è probabile che ci saranno più zone blu e gialle, ovvero a pericolo medio e basso, secondo quanto riferisce Andri Largiadèr dell'Ufficio foreste e pericoli naturali dei Grigioni centrali e del Moesano a Keystone-ATS.

«Deficit importanti»

Da Mesocco fino a San Vittore. È su questo territorio, come detto, che sono attualmente all’opera gli specialisti del settore per allestire le nuove carte dei pericoli di tutti i riali. Secondo un'analisi presentata nel novembre dell'anno scorso, un terzo di queste mappe presentavano infatti dei deficit importanti. In sostanza i danni causati sono stati più gravi rispetto agli scenari prospettati.

Occhi puntati su Sorte

Per questa ragione è stato necessario mettersi subito all’opera, come ha evidenziato Largiadèr: «Dopo l'evento abbiamo stabilito delle priorità, definendo dov'era più urgente intervenire». Il punto più delicato era, naturalmente, la zona ovest di Sorte, devastata dalla furia del nubifragio e dove tuttora non è ancora possibile rientrare. Anche se – come avevamo riferito nelle testimonianze raccolte a un anno dalla tragedia – la speranza degli sfollati è proprio quella di poter tornare ad abitare nelle proprie case. Senza opere di protezione, però, la frazione a sud di Lostallo si trova in zona rossa e in parte blu (pericolo elevato e medio). In tal senso, a fine giugno, l'assemblea comunale di Lostallo aveva approvato un credito di 65 mila franchi (di cui un terzo a carico del Comune) per la progettazione di un vallo protettivo a sudovest del paese, così da riparare da altri possibili scoscendimenti la frazione. Progetto per cui è tuttavia necessario il via libera di Coira e Berna.

I prossimi passi

Le prossime aree che finiranno sotto la lente sono il Ria de Polon, fra il Comune di Cama e Grono e Arabella, in territorio di Lostallo. In questa zona a nord di Cabbiolo si trovano sei case, costruite per gli operai della centrale idroelettrica. «È un’area prioritaria, dato che nell'estate del 2024 gli abitanti sono stati sfollati due volte a causa del rischio dovuto alle forti precipitazioni», ha spiegato il municipale di Lostallo, Moreno Monticelli, all'agenzia. I risultati verranno discussi il prossimo 26 agosto in un incontro fra Comuni e Cantone. Ma, secondo Monticelli, una decisione in merito verrà presa probabilmente solo in primavera.

Più blu e giallo, meno rosso

Tornando invece alle carte dei pericoli elaborate, al momento Largiadèr non ne rivela i dettagli, ma fornisce una panoramica sul territorio. «In termini di superficie ci saranno probabilmente più aree blu e gialle, ovvero a pericolo medio e basso. Non credo invece che ci saranno molte più zone rosse nelle aree abitate». Ricordiamo che nelle zone rosse il pericolo è elevato e vige un divieto di costruzione, in quelle blu il pericolo è medio e ci sono dei vincoli edilizi, in quelle gialle il pericolo invece è ridotto, ma va comunque segnalato.

Orizzonte 10-15 anni

Per i proprietari di case della Mesolcina si tratta di informazioni molto importanti, rileva l'esperto: in questo modo sapranno infatti come agire per evitare i danni dovuti alle inondazioni. «Nelle zone gialle spesso si tratta di interventi non troppo costosi come, ad esempio, il rialzamento dei pozzi di luce contro gli allagamenti o l’installazione di finestre a tenuta stagna», conclude Largiadèr. Le nuove carte dei pericoli, una volta terminate, avranno una durata di 10-15 anni. Questo sempre che non si verifichino altri grossi eventi naturali durante quel periodo.

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