Il caso

L'ACB non va in gol a Tenero

Il direttore del Centro sportivo nazionale della gioventù Bixio Caprara esclude che il club granata possa allenarsi nella struttura: «Non ci sono margini per altre società, vale il mandato in essere fra l’associazione e l’ASF» - Ecco chi è Trujillo Velasquez, il nuovo patron a caccia di stelle
Il nuovo ed il vecchio patron granata: Trujillo Velasquez con Bentancur e suo nipote. © Ti-Press/Francesca Agosta
Alan Del Don
01.07.2025 06:00

«Abbiamo un accordo di collaborazione da 20 anni con il Team Ticino, che ha il mandato dell’Associazione svizzera di football (ASF) per il calcio d’élite nel nostro cantone. Quindi non c’è margine per altri club». È lapidario Bixio Caprara, direttore del Centro sportivo nazionale della gioventù (CST) di Tenero. Per l’Associazione calcio Bellinzona (ACB) non c’è spazio in quella che è la «filiale» a Sud delle Alpi dell’Ufficio federale dello sport. Negli ultimi giorni sia la nuova proprietà (con alla testa il 47.enne colombiano, presidente del Llaneros FC, Juan Carlos Trujillo Velasquez) sia la cordata svizzero tedesca capitanata dall’imprenditore zurighese Hendrik Klein (che avrebbe voluto rilevare la società della Turrita da Pablo Bentancur) si sono lasciate andare a proclami del tipo «ci alleneremo al CST». Ma così non sarà.

Quel partenariato «difficile»

Il nostro interlocutore afferma di essersi incontrato con i vertici del sodalizio granata, i quali hanno visitato il complesso di Tenero chiedendo informazioni sulle infrastrutture e sugli impianti. L’oramai «famosa» fotografia che abbiamo pubblicato venerdì online e sabato sul cartaceo, ad esempio, con i sorridenti Trujillo Velasquez, Bentancur e l’amministratore unico Mario Rosas, è stata scattata proprio al CST. «Dal punto di vista istituzionale, come detto, fa stato l’accordo in vigore con il Team Ticino che qui ha la sua sede (quella ‘sportiva’, mentre quella amministrativa è a Giubiasco; n.d.r.) e che si allena quotidianamente al CST», puntualizza Bixio Caprara. L’associazione, fondata nel 2006, conta una quindicina di squadre, oltre 300 giovani ed una settantina di membri dello staff tecnico. Ne fanno oramai parte solo l’FC Lugano e l’ACB. Dal 1. luglio 2026 - fra un anno, dunque - i bianconeri vorrebbero gestire autonomamente il settore giovanile d’élite. Ciò che significherebbe «smantellare» il Team Ticino, anche se andrà comunque trovato un partner nel Sopraceneri, come esige l’ASF. L’ACB? È la scelta più scontata, logica. Tuttavia bisognerà ridiscutere gli aspetti finanziari, considerando che come affermato dal CEO del club sottocenerino Martin Blaser negli ultimi tre anni i bianconeri hanno investito 900 mila franchi a fronte degli 8 mila dei granata. FC Lugano che non «presterà» nemmeno l'AIL Arena in caso di promozione in Super League dei «cugini».

Uno per ogni ruolo

E a proposito di futuri (si spera) talenti, la capitale ha dato il benvenuto ai primi quattro giocatori colombiani del Llaneros FC. Avevano dovuto saltare la prima sgambata di domenica a Gorduno a causa di disguidi all’aeroporto. Ma ora sono pronti a mettersi a disposizione del nuovo tecnico, lo spagnolo Xavi Andrés Ibarra. Si tratta del portiere Kevin Armesto, 28 anni appena compiuti, 16 partite la scorsa stagione; il 22.enne attaccante Jhildrey Lasso, che nell’ultimo campionato ha collezionato una sola presenza in prima squadra; Jhonatan Mayorga è un’ala di 19 anni; mentre Brandon Chury ha 20 anni ed è un centrocampista. Complessivamente il loro valore di mercato è pari a circa 650 mila franchi. Prima di Natale dovrebbero essere raggiunti da due loro connazionali: il 22.enne Andres Lopez (difensore centrale) e Bryan Uruena, ala di 32 anni. D’altronde Trujillo Velasquez ha rilevato l’ACB dalla famiglia Bentancur per questo. Ossia mettere in mostra, in Svizzera, dei giovani calciatori del suo Paese con la speranza di venderli poi a club europei più quotati (e ricchi). «È il sogno di una regione (la media Colombia; n.d.r.), dove ci fidiamo uno dell’altro. Saranno applauditi e sarò il primo a farlo», ha scritto ieri su X il 47.enne in riferimento ai suoi «pupilli».

Dal baratro alla promozione

Laurea in economia aziendale, al timone del Llaneros FC dal 2020, lo ha dapprima salvato dal baratro e in seguito portato nella massima serie. Certo, non sono mancati i momenti difficili ed alcuni problemi con la Federazione, ma a livello sportivo il lavoro sta dando i suoi frutti. Il suo obiettivo è quello di trasformare in stelle i «diamanti» grezzi della zona del Paese sudamericano dove ha i suoi affetti e i suoi affari. La moglie Carolina Holguin Tafur - avvocatessa, imprenditrice e politica - gestisce una clinica per la salute mentale a Bogotà. Dovrebbe essere lei ad occuparsi, in prima persona, pure dell’ACB.

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