Cotti in 15 minuti

Tamara Merlo vs Barbara Di Marco: il videodidattito elettorale

A tu per tu con le due candidate al Municipio di Lugano per movimenti nuovi in città: Più Donne e MPS
Barbara Di Marco e Tamara Merlo nell’ufficio al Quartiere Maghetti. ©CdT/Gabriele Putzu
Chiara Nacaroglu
14.03.2020 10:34

Si affacciano per la prima sul palcoscenico politico della città di Lugano i partiti delle due candidate al Municipio protagoniste oggi della nuova puntata di «Cotti in 15 minuti», la serie di videointerviste elettorali del Corriere del Ticino (cliccare qui per vedere tutti i dibattiti pubblicati fino ad oggi). Stiamo palando di Più donne, in rappresentanza del quale abbiamo chiamato Tamara Merlo, e del Movimento per il socialismo-POP-indipendenti, per il quale abbiamo invitato nella redazione al Quartiere Maghetti Barbara Di Marco. Dato che si tratta di liste nuove, la nostra chiacchierata è partita proprio da lì: cosa portano in città che non c’è già? A quali bisogni rispondono? «Questa riflessione viene chiesta ai partiti nuovi – spiega Merlo – perché se scendono in campo lo fanno motivati dall’insoddisfazione per la situazione attuale. Mentre da parte dei partiti storici, che sono in perdita di consensi, questa riflessione manca». Secondo lei è ora di chiedersi se i partiti «vecchi» siano in grado di rispondere alle nuove esigenze. E la sua risposta è secca: «Chiaramente no». Merlo sottolinea che la priorità per Più donne è «la parità tra uomo e donna che si declina su tutti i temi: dalla disparità salariale alla disuguaglianza di carriera, dalla non presenza paritaria nelle istituzioni alla conciliabilità lavoro-famiglia». Ma si tratta davvero di temi nuovi? Risponde: «Sono temi che tutti i partiti in campagna elettorale mettono sul tavolo, ma che poi i partiti storici non riescono a mantenere come priorità». Come spiega Barbara Di Marco, l’MPS vuole «rispondere ad un’esigenza femminista affrontando i problemi della città da quel punto di vista». Secondo lei è doveroso presentare una lista «per una città che sia sempre più partecipativa e risponda alle esigenze di tutti i cittadini» perché, continua, «al momento i partiti storici non riescono a rispondere ai bisogni del ceto medio-basso».

«Agire sul mercato del lavoro»

Secondo l’esponente del MPS la Città dovrebbe spingersi verso nuove competenze: «A livello comunale è ora di fare proposte per invertire il sistema che sta dilagando e ragionare su come controllare il mercato del lavoro». Quei partiti storici che, secondo le candidate, non riescono a rispondere ai bisogni dei cittadini, si stanno però arrovellando da tempo su una questione centrale a Lugano: quella del traffico e del Piano viario del Polo (Pvp). Su questo tema le visioni delle due divergono, almeno in parte. Per Merlo bisogna riconoscere che «gli errori pianificatori siano da imputare al passato» ma è ora di guardare avanti. «Ai cittadini, - dice - in fin dei conti, ciò che interessa è non rimanere bloccati nel traffico». Per questo, dice, è importante che non ci si fossilizzi ma che si cerchi piuttosto di porre rimedio. «A monte mi piacerebbe avere un lungolago pedonalizzato e un centro vivibile per tutti». Di Marco vorrebbe invece proporre un’alternativa per la situazione del traffico odierno: «Oggi si stanno mettendo dei cerotti per ottimizzare la scorrevolezza del traffico dal centro, verso il centro e per attraversarlo e questo è problematico perché manca una visione nuova che miri a liberare il centro dal traffico e cambiare marcia anche sulle vie dei quartieri densamente popolati». Secondo la nostra interlocutrice, andrebbe rivisto il modello di gestione: «Se proprio le auto devono continuare ad entrare in città, allora bisogna moderare almeno la velocità».

Ex Macello: che fare?

Passiamo poi a un altro tema «caldo» in città: l’autogestione. «L’ex Macello è un centro attivo - dice Tamara Merlo, - il problema è il rispetto della legalità e delle regole». Ma va trovato un luogo da consegnare in mano all’autogestione si o no? Risponde: «Trovarlo tanto per trovarlo no, ma bisogna essere disponibili ad accogliere espressioni di autogestione in forma non selvaggia, se invece c’è chiusura al dialogo ci sarà sempre un problema e uno scontro». Di Marco invece sottolinea come «lo spazio dell’ex Macello sia stato assegnato allo CSOA e grazie ad esso lì c’è fermento. Perché allora c’è bisogno di fare speculazione a tutti i costi e creare uno spazio sterile al posto di uno vivo e creativo?». Infine, Di Marco sostiene che bisogna smetterla di «criminalizzare» i molinari: «Sono cittadini e vanno rispettati».

Le videointerviste registrate prima della pandemia

Questo è il penultimo videodibattito della serie «Cotti in 15 minuti» per quanto riguarda Lugano. Ci teniamo a precisare che la videointervista è stata registrata ben prima dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus. Abbiamo già pubblicato le sfide Laura Tarchini-Michele Albertini, Karin Valenzano Rossi-Michele Foletti, Roberto Badaracco-Tiziano Galeazzi, Cristina Zanini Barzaghi-Lorenzo Quadri, Fabio Schnellmann-Edoardo Cappelletti e Giovanna Viscardi-Michel Tricarico. Si possono vedere cliccando QUI. Ne manca ancora una: la sfida tra il sindaco Marco Borradori e Nicola Schoenenberger.

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