L'intervista

«Ora si lavori meglio e insieme, determinati pure verso le FFS»

Bellinzona: secondo il capodicastero Territorio e mobilità Mattia Lepori la «rivista» pianificazione del nuovo quartiere alle Officine dovrà essere pronta entro un anno - «Mettiamo da parte personalismi e steccati ideologici: ottimo il segnale giunto dai partiti»
Mattia Lepori. © Ti-Press/Alessandro Crinari
Alan Del Don
22.10.2025 06:00

«In un cantone che ci ha troppo spesso abituati ad un dibattito pubblico che tende sempre più a concentrarsi su polemiche personali o episodi di cronaca frivola, il ritorno al dialogo sui progetti, le idee e la visione della città è già di per sé una buona notizia. Parlare di pianificazione, mobilità, spazi pubblici, cultura e innovazione è certamente più complicato, ma deve tornare al centro dell’agenda politica bellinzonese e non solo». Mattia Lepori siede nel Municipio della capitale esattamente da un anno e mezzo. Si è assunto la responsabilità del Dicastero territorio e mobilità, senza ombra di dubbio quello più tosto in fatto di dossier. Uno degli incarti che è sempre lì, in prima fila sulla sua scrivania, è quello del futuro quartiere che prenderà forma una volta che verranno smantellate le Officine FFS. I quattro partiti rappresentati nell’Esecutivo (PLR, Unità di sinistra, Il Centro e Lega-UDC), come vi abbiamo riferito ieri, hanno fatto quadrato attorno al progetto dopo che il Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) ha annullato il via libera al Piano particolareggiato. Secondo il nostro interlocutore è «un segnale forte» della politica, che bisogna ascoltare.

L’unità d’intenti non è scalfita

Diciamolo subito: la sentenza della massima istanza giudiziaria ticinese non ha minimamente scalfito la volontà di Città, Cantone e Ferrovie di proseguire con la pianificazione dell’area di oltre 100 mila metri quadrati che dall’estate 2028 sarà «orfana» dello storico stabilimento industriale. Dopo aver letto le argomentazioni del TRAM, i due enti pubblici si sono subito incontrati. Seguiranno altri faccia a faccia, coinvolgendo altresì le FFS. L’obiettivo è quello di aggiornare e completare la pianificazione del comparto entro un anno. «In un contesto politico sempre più frammentato e diviso, dove il confronto cede spesso il passo alla contrapposizione di principio, da Bellinzona arriva un segnale raro e prezioso. I partiti rappresentati in Municipio - che coprono l’intero arco politico, da destra a sinistra - hanno scelto di sostenere insieme il futuro Quartiere Officine, uno dei progetti più importanti per la capitale e per l’intero Cantone», sottolinea Mattia Lepori.

Secondo il capodicastero Territorio e mobilità non si tratta solo di una convergenza di intenti, ma è la «dimostrazione concreta che, quando si mettono da parte gli steccati ideologici e i personalismi, si può ancora parlare di obiettivi importanti. Il comparto delle ex Officine FFS, già oggi al centro di un processo di trasformazione, rappresenta molto più di un’area dismessa da riqualificare. È il luogo dove si dovranno intrecciare memoria industriale, innovazione, formazione, residenza e lavoro. Si tratta della possibilità di costruire - concretamente - una Bellinzona viva, sostenibile e attrattiva per le prossime generazioni. È una partita che non possiamo permetterci di perdere».

Una prospettiva comune

Lo sviluppo socioeconomico della Turrita che verrà, quella del 2040 ed oltre, dipende moltissimo dall’ampio comparto con contenuti misti. Un quartiere innovativo, moderno, vivo, pionieristico, sostenibile, efficiente energeticamente. Si sprecano le definizioni per un progetto che, per dimensioni, è unico nella Confederazione. E che avrà nell’«Almenda» (il grande parco verde) e nella «Cattedrale» (dove da oltre un secolo vengono effettuate le lavorazioni delle locomotive) il fulcro, il «cuore» pulsante. La sentenza del TRAM impone di definire più nel dettaglio le implicazioni economiche del Piano particolareggiato. È questo il punto di (ri)partenza. «Il messaggio lanciato dai presidenti e dai capigruppo dei principali partiti è chiaro: davanti a un progetto di tale portata, le differenze ideologiche devono lasciare spazio a una prospettiva comune. La forza di una visione condivisa tra PLR, Unità di sinistra, Il Centro e Lega-UDC dimostra che, quando l’interesse collettivo prevale sulle divisioni, la politica può tornare a essere motore di sviluppo e coesione.

È un invito a lavorare meglio e insieme, con determinazione pure nei confronti delle FFS, per dare forma a nuove opportunità nella nostra città», precisa il municipale e presidente della Commissione regionale dei trasporti. Per Mattia Lepori, pertanto, «non si può che accogliere con favore questo segnale di responsabilità e maturità. Bisogna ora (ri)avviare un lavoro serio, minuzioso e condiviso per raccogliere tutti gli elementi necessari alla pianificazione del nuovo quartiere alle Officine. Bellinzona, per fortuna, lo ribadisco, dimostra che c’è ancora una politica che sceglie di guardare avanti e di collaborare, di occuparsi di temi complessi ma fondamentali per il futuro del territorio, di costruire il domani con serietà e ambizione».

Fra «road map» e mezzofondo

Città, Cantone e Ferrovie sono ora chiamati a definire la road map con delle tempistiche chiare e degli obiettivi altrettanto nitidi. La politica ha chiesto di pigiare il piede sull’acceleratore. Ma, come emerge dalle parole del capodicastero Territorio e mobilità, non si tratta né di una gara dei 100 metri né di una maratona. Sarebbe sbagliato avere fretta, ma non si può nemmeno tergiversare. Per stare nella metafora, potremmo dire che l’Esecutivo della capitale è chiamato ad indossare pantaloncini e scarpe chiodate e trasformarsi in un mezzofondista. Servono resistenza, potenza ma pure agilità per l’ultimo scatto. Quello decisivo.

Correlati
«Non si perda altro tempo, servono soluzioni condivise»
Bellinzona: i quattro partiti rappresentati in Municipio tendono la mano agli altri schieramenti affinché l'importante progetto del quartiere alle Officine FFS si rimetta sui binari giusti - La presidente del Centro Alessandra Alberti: «Sediamoci attorno ad un tavolo e discutiamo per il bene della Città»
Officine, inquinamento e bonifica: presto si saprà
Bellinzona: già prima che arrivasse la sentenza del TRAM le discussioni fra le parti erano entrate nel vivo in merito alle analisi ambientali dei terreni occupati dal sito produttivo - Bisogna capire dove eseguire i carotaggi - L’ex CEO delle Ferrovie Andreas Meyer al CdT sul futuro stabilimento: «Sono felice degli sviluppi, tengo molto al Ticino»
Quartiere senza veicoli? Tutt'altro, c'è pure l'autosilo
Ex Officine FFS a Bellinzona: c’è chi aveva sognato il primo comparto «pedonale» del Ticino, ma sotto il grande parco che fungerà da fulcro dopo l’addio dello stabilimento verrà realizzato un posteggio da 90 stalli - Sarà a disposizione di frequentatori e visitatori
Il passato che diventa futuro
Bellinzona: nel moderno quartiere alle Officine FFS non sarà solo la «Cattedrale» ad essere riconvertita, ma anche altri edifici storici legati al secolare passato industriale come la forgia e la salderia – Previsti dei contenuti in grado di inserirsi nell’ambiente abitativo, ovvero poco rumorosi
«Il risanamento delle Officine FFS sarà a nostre spese»
In giugno inizierà la costruzione dello stabilimento industriale di Castione - Ai 755 milioni andranno tuttavia aggiunti i costi legati ai ritardi - «Secondo gli accordi presi le Ferrovie consegneranno i terreni, dell’attuale sito di Bellinzona, liberi da contaminanti sulla base della relativa ordinanza»